Vi siete mai chiesti quale sia la provenienza del pomodoro alla base di un sugo pronto con su “prodotto in Italia”? Spesso non è affatto italiana visto che per la nostra legge per diventare “Made in Italy” basta che la lavorazione sostanziale sia fatta in Italia.
A svelare il “trucco” è stato un servizio de le Iene. Una video inchiesta svela i retroscena legati alla produzione di passate di pomodoro, sughi e concentrati Made in Italy. Quando su un prodotto leggiamo l’etichetta Made in Italy, ci viene naturale pensare che sia stato prodotto in Italia con ingredienti di origine italiana. Ma non è così.
La legge italiana infatti prevede che per essere Made in Italy basta che la “lavorazione sostanziale sia fatta in Italia”. Gli ingredienti non devono essere necessariamente italiani, e nel caso dei derivati del pomodoro, la maggior parte vengono prodotti a partire da un concentrato importato dalla Cina in grossi barili da 200 kg. Considerando che i controlli in dogana sono scarsi e che in Cina le leggi su metalli pesanti e fitofarmaci sono molto diverse, benché sulle nostre passate preferite ci sia il marchio “Made in Italy”, rischiamo di mangiarci prodotti pericolosi e di dubbia qualità.
Ecco come riconoscere pomodori freschi
Innanzitutto, bisogna partire dalla corretta lettura dell’etichetta di una confezione di pomodori pelati. I pomodori conservati in maniera corretta hanno una vita di 2 anni, ma possono arrivare a più di 3. Normale, quindi, trovare sugli scaffali confezioni preparate anche 1 anno prima.
Pertanto, è indispensabile decifrare il codice
La scritta è composta da una lettera dell’alfabeto seguita da un numero compreso tra 1 e 365. La lettera indica l’anno, mentre il numero il giorno in cui i pomodori sono stati inscatolati. Potrebbe esserci anche una seconda lettera dopo il numero ad indicare lotti relativi a periodi di durata inferiori alla giornata lavorativa. Per esempio, quando su una scatola di pelati è indicato “E218”, significa che il confezionamento è avvenuto il duecentodiciottesimo giorno del 2011, ovvero il 6 agosto: una data consona per la raccolta.
Ecco le lettere degli ultimi anni:
2015 “S”
2014 “T”
2013 “H”
2012 “M”
2011 “E”
2010 “N”
2009 “R”
2008 “A”
2007 “C”
Nella classifica dei migliori pomodori, stilata dal blog www.scattidigusto.it, rientrano anche Dani Coop Gustarosso ed il pomodorino del Piennolo di Casa Barone, nostri partner di qualità e di garanzia.
Iscritta all’Albo delle Fattorie Didattiche della Regione Campania ed alla Coldiretti di Salerno, la Cooperativa Agricola Dani Coop è uno dei produttori di pomodoro San Marzano DOP, con una filiera tracciabile e certificata da Agroqualità, riconosciuta dal Ministero dell’Agricoltura.
Dalla buccia piuttosto spessa, quasi croccante al morso, ed una polpa soda e compatta, il pomodorino del Piennolo di Casa Barone proviene dalle pendici del Vesuvio e deve il suo nome alla consuetudine dei contadini vesuviani di intrecciare i grappoli di pomodori intorno a uno spago legato a cerchio.
Ecco perchè vi offriamo prodotti genuini e dal sapore autentico: perchè tutti i nostri prodotti sono garantiti al 100%.
Per info e contatti:
“Donna Sofì”, via Tenente Bruno Lombardi 147 – 84083 Castel San Giorgio (Sa). Tel.: 081 5161828 – www.osteriadonnasofi.it – info@osteriadonnasofi.it